Riportiamo la lettera completa di Simone Secchi pubblicata dai quotidiani e settimanali sui piccoli furti e gli atti vandalici nei luoghi pubblici del Comune di Greve.
Spett.le redazione, scrivo questo articolo in qualità di assessore ai lavori pubblici del comune di Greve come doverosa risposta ad alcune sollecitazioni e opinioni che sono apparsi sulla stampa locale in merito a furti ed atti vandalici di diverso tipo avvenuti in vari contesti del Comune.
Negli ultimi tempi si registra infatti un incremento di questi atti che rischiano di compromettere o modificare la gestione degli spazi pubblici comunali: furti nei cimiteri e nelle scuole, atti vandalici nei giardini pubblici (abbattimento di alberi, taglio e devastazione di recinzioni e molto altro) o nelle aree gioco dei bambini. Le recinzioni ai giardini pubblici di Strada o alla scuola di San Polo sono state già sostituite innumerevoli volte, senza risultati; i furti al cimiero di Strada sono assai frequenti.
In alcuni casi singoli cittadini o esponenti di partiti politici chiedono al Comune di intervenire installando telecamere, recinzioni, cancelli o allarmi.
A fronte di tutto ciò, l’Amministrazione Comunale sta valutando caso per caso le possibili soluzioni al problema; ad esempio, nella scuola elementare di San Polo, dove da tempo si susseguono furti con scasso per i pochi euro delle macchinette del caffè, installeremo a breve un sistema di allarme che costerà alle casse comunali circa 2000 euro.
Ma una riflessione più generale si impone: è possibile rispondere al crescere di questi episodi solo con l’aumento della vigilanza (e quindi della repressione), dei controlli, delle chiusure, oppure abbiamo il dovere morale, come cittadini, di interrogarci sui motivi di questo aumento di piccola criminalità?
In molti casi, peraltro, le soluzioni al problema non sono affatto facili o comunque possono essere poco condivisibili. Se si considera l’esempio dei furti nei cimiteri, la risposta più immediata dell’Amministrazione Comunale può essere la chiusura dei cimiteri in orario notturno (ammesso che i furti avvengano di notte) o l’istallazione di videocamere; quest’ultima soluzione, oltre che molto costosa per il numero di telecamere necessarie in ogni cimitero viola, la privacy dei cittadini in un luogo sensibile. C’è anche da chiedersi il motivo che induce una persona a rubare un mazzo di fiori o del ghiaino; forse si tratta di un tipo di disagio che non esige probabilmente un’attività di repressione.
Fermo restando comunque l’impegno dell’Amministrazione a studiare soluzioni caso per caso, credo che il problema del vandalismo e dei piccoli furti sia il segno di un disagio sociale ben più preoccupante della natura stessa dell’atto criminoso o vandalico. Quando una persona non trova niente di meglio da fare che scaricare il suo disagio o la sua noia contro un gioco di un parco pubblico o di un circolo ARCI o contro un’alberatura o una recinzione di un giardino o un lampione dell’illuminazione pubblica, significa che ha un vuoto intorno a se’ di cui tutti noi dobbiamo farci carico. Questo è l’impegno che come politici e come cittadini dobbiamo assumerci, altrimenti rincorreremo solo un problema senza mai arrivarne a capo. E’ questo un compito che non può coinvolgere solo l’Amministrazione comunale ma anche e soprattutto le associazioni ed i circoli ricreativi e culturali, le parrocchie, le scuole, le famiglie, in un lavoro difficile ma necessario di rinascita sociale e culturale e di rinvigorimento dei valori fondanti di ogni società civile.
Simone Secchi
Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Greve
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