Coordinatore

Mi chiamo Luca Venturini , sono nato il 15 Ottobre 1967 a Firenze, nel quartiere di Peretola dove sono cresciuto, sono sposato dal 2003 con Monica (l'unica che per ora è riuscita a sopportarmi) , ferroviere dal 1996 e grevigiano di ritorno ( i miei genitori si trasferirono da Petigliolo a Firenze a metà anni'60) dal 2006, quando sono tornato ad abitare a Strada in Chianti.

Mi sono diplomato all'ITI Meucci di Firenze nel 1986 come Perito Informatico, mi sono iscritto alla Facoltà di Ingegneria di Firenze ma ho interrotto gli studi per motivi professionali per diversi anni.
Per la serie “Non è mai troppo tardi” di recente ho ripreso gli studi chee conto di portare a termine, compatibilmente con i miei vari impegni, nei prossimi 2-3 anni.

Penso di essere una persona eclettica con molteplici interessi: dalla politica (faccio parte del Tavolo della Sinistra di Greve sin dalla sua fondazione) allo sport (anche se ultimamente mi limito a qualche partita di calcetto con i colleghi), passando attraverso la lettura (in particolare saggi e narrativa a tematiche storiche), la geografia (posseggo una vera collezione di atlanti geografici, mappe e cartine); i viaggi, soprattutto in treno (il mio lavoro non è un caso) e l'attività sindacale (sono delegato provinciale della FILT-CGIL).
Ho fatto parte per oltre un decennio di un Gruppo di Protezione Civile a Peretola, che ho dovuto per esigenze familiari lasciare dopo essermi trasferito a Strada in Chianti nel 2006, e oggi faccio parte della Pro loco di Strada in Chianti e di un'Associazione di Studi e Ricerche sui Trasporti di Firenze.

Purtroppo oggi l'impegno politico è visto con diffidenza, molte persone capaci ed oneste ne sono addirittura nauseate; io invece continuo a credere nei valori “di fondo”.
I motivi che mi spingono all'impegno diretto, personale sono soprattutto legati al senso di responsabilità, al senso civico, alla partecipazione (cos'è d'altronde, la libertà, se non partecipazione? - permettetemi di prendere in prestito questa definizione di libertà data da Giorgio Gaber, la più bella e vera, secondo me, mai enunciata), alla passione che può cambiare il corso delle cose.
Anche quando i fatti della politica portano allo sdegno,al disgusto, preferisco aumentare l'impegno anziché rifuggirlo, per non cedere alla rassegnazione. Penso che il concetto, ormai sbiadito, di passione politica sia invece ancora degno di rispetto e vada, per quanto possibile nel mio piccolo, incoraggiato.