mercoledì 14 novembre 2012

GREVE: ALBEGNA E PAGLIA NON SONO COSI' LONTANI

Gli eventi atmosferici e le conseguenti devastazioni che hanno colpito le province di MS, LU, PI, LI, GR, SI, TR, VT, debbono indurre ad una doverosa riflessione. I cambiamenti climatici, quali per esempio un mar Tirreno anormalmente ancora molto caldo, condizione che ha favorito il fenomeno che ha colpito le zone maremmane e orvietane con precipitazioni elevatissime e concentrate, non sono più un dubbio ma una consistente realtà,a prescindere dalla cause scatenanti. Che siano o no le emissioni industriali e civili, i cambiamenti sono realtà. Questo significa che la progettazione urbanistica e territoriale degli ultimi quaranta anni non può più essere ritenuta priva di dubbi, di difetti. Le decine di migliaia di frane indicate dai geologi come esistenti in Toscana, inducono a non abbassare la guardia sui casi d'abuso in zone a rischio. Ogni riferimento alle zone vicine a Strada in Chianti come l'ex ALMA non è casuale. Le immagini delle zone agricole, ma anche industriali, artigianali e abitative sommerse dalle acque inducono a riservare la stessa attenzione per le aree soggette ad esondazione, anche quelle che "sino ad oggi non è mai successo nulla" anche se i modelli dicono altro e prevedono necessarie opere compensative o di tutela. Ogni riferimento a zone in prossimità del fiume Greve come al Ferrone o a Greve stessa, non è casuale. A guardare quelle foto, a leggere quei resoconti, ogni buon cittadino dovrebbe capire chi esprimesse opinioni sensate e chi no, nei mesi passati di roventi polemiche sui fermi cantieri.

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