Il Tar di Firenze in data 21 ottobre ha respinto il ricorso presentato dai costruttori nell'area del Ferrone contro il Comune di Greve, che aveva sospeso con un'ordinanza comunale l'autorizzazione a costruire sulla zona sottoposta a vincolo dal Piano di Rischio Idraulico dell'Autorità di Bacino del fiume Arno.
La lottizzazione industriale è infatti situata in un'area in cui è prevista una cassa di espansione di tipo b del fiume Greve in caso di esondazione.
Nell'ordinanza del Tar si legge in particolare che "(...) risulta in ultimo preminente l'interesse pubblico emerso ad un corretto assetto del territorio a fronte del danno economico dedotto."
Al di là dell'ordinanza del Tar la situazione è piuttosto complicata, si dovrà trovare un compromesso tra tutte le parti cercando di danneggiare il meno possibile sia i privati che il territorio.
E' comunque da rilevare che l'ordinanza del Comune e del Tar, oltre ad avere conseguenze giuridiche e urbanistiche, hanno anche un'importante rilevanza politica.
Da parte delle opposizioni ci sono stati continui attacchi in passato sull'argomento (inoltre i socialisti con Pierini sono usciti dalla Giunta) ma ne escono ridimensionate dopo questa ordinanza del Tar mentre a parer nostro, e della maggioranza, il nuovo corso in materia di urbanistica deve essere improntato alla legalità e al rispetto della legge così come confermato, al momento, dal Tar.
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