lunedì 22 ottobre 2012
L'EDILIZIA NEL COMUNE DI GREVE IN CHIANTI
In un recente intervento sulla stampa, uno dei consiglieri di opposizione
nel consiglio comunale di Greve ha criticato ferocemente giunta e
maggioranza, contestando il calo degli introiti derivanti da oneri di
urbanizzazione, e addebitando il tutto ad un deciso ostracismo
dell'amministrazione grevigiana verso chi intende costruire.
Ha in particolare citato l'intervento nella cosiddetta area Il Crocevia di
proprietà della Parrocchia di S.Cristoforo a Strada.
Come Tavolo della Sinistra ci pare opportuno sensibilizzare la politica
locale su alcuni temi di riflessione:
1- E' indubbio, e stupisce che alcuni consiglieri di opposizione non ne
abbiano percezione, che il mercato immobiliare vive in questo momento una
grossa difficoltà, come testimoniano gli interventi già autorizzati e
cominciati, ma nei fatti fermi per scelta dei costruttori, anche quelli che
hanno superato anni di controversie legali.
Il motivo è esemplificato dall'alto numero di appartamenti invenduti negli
interventi già completati.
La crisi c'è e si sente.
In un contesto come quello attuale, è secondo noi un atto responsabile e
corretto ridurre le previsioni di entrate da oneri di urbanizzazione.
2. Anche nel caso di un mercato in ripresa, a nostro avviso i consiglieri
(anche di opposizione) dovrebbero riflettere su quanto si è costruito negli
ultimi 20-25 anni sul territorio comunale grevigiano.
Quanto e come.
Il Chianti grevigiano è un territorio prezioso dove gli appetiti immobiliari
e speculativi hanno per anni consumato spazi pregiati, senza creare le
strutture, i servizi, quei beni comuni necessari ad uno sviluppo armonico,
equilibrato, equo.
Basterebbe tenere presente le difficoltà di una frazione come Strada, forse
quella dove più si è seguito il filone del "mattone facile", e che oggi ha
difficoltà negli spazi collettivi, nella viabilità pedonale, nel verde
pubblico.
Un territorio saccheggiato, dove tali appetiti speculativi sono perennemente
in agguato, come dimostrano i ripetuti interessati interventi sui media di
portavoce di "lobbies" anche non locali.
Davvero nell'opposizione si pensa che continuare a dilapidare il territorio
mangiandone fette più o meno grosse con sempre più cemento, sia una scelta
sostenibile all'infinito?
Non è il caso di mettere un freno e riprogrammare il territorio in maniera
più equilibrata, misurata?
3. I cittadini, come dimostra il dibattito che si è aperto a Strada sulla
questione dell'area Crocevia, mostrano dubbi su questi interventi e sulla
filosofia che li anima.
Temono le speculazioni a vantaggio dei soliti noti.
Temono che spazi sociali costruiti grazie al lavoro di decine di volontari
vengano loro preclusi.
4. La speculazione edilizia basa parte della sua forza sulle difficoltà
economiche degli Enti locali, i Comuni per primi, che devono far fronte a
bisogni sociali e a manutenzioni di base indifferibili, in un contesto
economico sempre più strangolato da vincoli di stabilità e da tagli ai
trasferimenti.
Di fatto, e' sempre piu' difficile amministrare un Comune scegliendo di
avere meno entrate derivanti dagli oneri di urbanizzazione e subendo
contestualmente i tagli da parte del Governo e, dall'altro lato, mantenere
la stessa qualita' ed efficienza nell'erogare i servizi sociali ed
essenziali per la cittadinanza.
Forse la politica dovrebbe riflettere sui suoi costi, sulle sue scelte,
sulle priorità.
Forse anche i consiglieri di opposizione più critici verso questa
amministrazione, dovrebbero essere pronti a chiedere alla poltica nazionale
una maggiore attenzione ai bisogni sociali e meno ai poteri forti.
E coerentemente farlo anche nel loro piccolo comune.
Forse, e ci rivolgiamo a tutte le forze di sinistra, anche a quelle che non
stanno in maggioranza, è il momento di pensare che "un altro sviluppo è
possibile".
Un altro, diverso dal solito mattone.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento